L’oggetto dell’email e l’annuncio Adwords


Ogni tanto mi diverto a fare dei paralleli tra il search marketing e l’email marketing e ultimamente ci sono caduto di nuovo.

In particolare analizzando gli elementi che caratterizzano (o dovrebbero caratterizzare) l’oggetto di una email mi sono reso conto che le caratteristiche sono simili a quelle che dovrebbe avere un annuncio Adwords:

  1. Breve e conciso
    L’oggetto di una mail non deve superare i 40/50 caratteri, quelli visualizzati dai programmi di posta elettronica.
    L’annuncio Adwords ha precisi limiti di caratteri disponibili da rispettare tassativamente.
  2. Uso corretto di maiuscole e punteggiature
    Nell’oggetto di una e-mail occorre sempre evitare i punti esclamativi e non scrivere mai in maiuscolo, sia per evitare possibili penalizzazioni dei filtri antispam, sia per non infastidire il destinatario.
    Anche negli annunci Adwords ci sono precisi limiti che riguardano le maiuscole e la punteggiatura, ad esempio il punto esclamativo non può essere utilizzato nella prima riga del testo.
  3. Inserire call-to-action
    Le best practice consigliano di inserire delle call-to-action negli oggetti delle email per incrementare i tassi di apertura.
    Anche negli annunci Adwords è consigliabile inserire delle call-to-action per attirare l’attenzione degli utenti e incrementare il CTR e ridurre quindi i costi.
  4. Omogeneità con i contenuti
    L’oggetto dell’e-mail dovrebbe sempre rispecchiare i contenuti del messaggio. In particolare, le buone regole consiglierebbero di inserire come titolo all’interno dell’email lo stesso oggetto per dare continuità ai contenuti e alle offerte.
    Anche nella gestione di annunci Adwords è consigliabile approfondire la proposta in un pagina specifica che richiami e approfondisca l’annuncio su cui si è cliccato.

Sono somiglianze forse banali, che caratterizzano due mezzi di promozione che sono accomunati dalla necessità di convincere l’utente a compiere un’azione, aprire l’email o cliccare l’annuncio, in poche frazioni di secondo.

E’tutto troppo frenetico su internet, bisogna ingegnarsi sempre 😉


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