Ottimizzare il processo di cancellazione dalla newsletter


Una delle startegie che spesso vedo applicata dalle newsletter di varie aziende americane è quella di ottimizzare i processi di cancellazione degli utenti dalle proprie mailing list in modo da invitarli a rimanere iscritti o per apprendere cosa migliorare nelle proprie newsletter.

Il procedimento seguito è abbastanza semplice: nel momento in cui un utente clicca sul link per la cancellazione dalla lista viene inviato ad una pagina che prima di chiedere la conferma per la cancellazione propone una serie di contenuti diversi a seconda dei casi.

Questi contenuti possono essere dei brevissimi questionari studiati per comprendere perchè l’utente si sta cancellando, oppure possono essere degli inviti a iscriversi a newsletter che trattano argomenti diversi maggiormente in linea con gli interessi del lettore o ancora possono invitare a indicare la preferenza sulle frequenze di invio.

Questo tipo di sistemi possono ridurre in modo significativo i tassi di cancellazione favorendo allo stesso tempo da una parte la raccolta di informazioni utili a migliorare il servizio offerto e dall’altra a profilare in modo migliore gli utenti.


2 risposte a “Ottimizzare il processo di cancellazione dalla newsletter”

  1. Ciao,
    quanto dici sembra l’uovo di colombo ovviamente. Scelta una frequenza di invio non eccessiva per non rompere troppo, una lunghezza del testo discreta, una grafica simpatica e la modalità html e testo, insomma fatto tutto quanto è “fattibile” per rendere gradevole la nl si ha comunque qualche revoca dell’iscrizione. A queste persone ho provato a chiedere il perchè con un form aperto (box dove scrivere) e non ho ricevuto alcun feed back. ho provato con una domanda a scelta (checkbox) e nemmeno qui alcun feedback.
    Probabilmente non so scrivere in modo persuasivo e devo imparare ma… quando una persona vuole allontanarsi, comincio a sospettare che non sia propensa a dirti il perchè.

    Penso che ci sia maggiore propensione quando lo stato d’animo è positivo. quando si iscrive ad un sito lo fa perchè è entusiasta della novità e quindi facile che lasci dei commenti. Quando è esasperato perchè ha la mail intasata da nl desidera solo disiscriversi dal maggior numero possibile.

    ovviamente tutto imho.
    ciao e complimenti per il bel blog.
    tymba

  2. In realtà sarebbe interessante sapere i motivi e i processi psicologici che portano alla cancellazione una persona che si è precedentemente iscritta ad una newsletter: ne riceve troppe? Non è più interessato ai prodoti proposti? Non si ricorda di essersi iscritto? Voleva informazioni e riceve solo proposte commerciali?

    Se guardo a me stesso, al mio comportamento, vedo che non mi cancello mai dalle newsletter a cui mi sono iscritto, anche perchè se l’argomento mi interessa voglio comunque rimanere aggiornato.

    Sapere cosa spinge un iscritto a cancellarsi secondo me è fondamentale per migliorare la comuicazione e l’unico modo per saperlo è chiederglielo, sperando che risponda..

    Detto questo, non posso che concordare con te sul fatto che uno stato d’animo negativo non aiuti a lasciare commenti e feed-back, ma l’ottimizzazione del processso di cancellazione serve proprio a cercare di modificare questo atteggiamento per trattenere l’utente.

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